miércoles, 17 de junio de 2009

"Tango della Menade" de Ianva.


Per te
Dovrei essere kali
La dea
Madre di mille pugnali
Dovrei
Trovare un macabro gusto
A recar la tua testa
Spiccata dal busto…
Ero il plenario sanguinare
Che macella la Ragione
E di Dioniso la torcia
Ora, invece, son qua
Come Lupa domata
A morire per te

Di Menade e il tango che ascolti
Trascinato dai venti…

Per te
Iniziatrice saro
Sovrana altera e schiava,
Sia d’ Arcadia o di Giava
Quel dio rinneghero.
Sono rubino e veneficio
E ancora spira di serpente,
E sono chioma di Medusa.
Poi d’ un tratto mi scopro
Trepidante in attesa
Tu sai bene di che…

Tu che sei salso come il mare
Al mio palato, o militare
Fonte pulita da cui bere
Per riconsacrare
L’Inconnue redenta
Che s’affacia in me

Di Menade e il tango che ascolti
Trascinato dai venti…

Perché
Luna nuova saro
Meretrice e poi Santa
E la mia malapianta
In giglio lo mulero
Trascino innanzi la mia piaga
Tra I’inanita e silenzi,
Ma stupisci e escolta, Renzi:
Finché ho un filo di fiato
Il mio canto infuocato
Per te levero…

No hay comentarios: